Questi capelli by Djaimilia Pereira de Almeida

Questi capelli by Djaimilia Pereira de Almeida

autore:Djaimilia Pereira de Almeida [Almeida, Djaimilia Pereira de]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: identità, Migrazione, razzismo, integrazione
editore: La nuova frontiera
pubblicato: 2022-05-25T22:00:00+00:00


7

L’infanzia mi ha riservato una serie di Carnevali etnici. Mi vedo nell’ottantotto con una fascia piumata per capelli, un gilet marrone a frange, mascherata da indiano d’America, non grazie a qualche scelta o inclinazione della piccola Mila, ma alla circostanza (che è indicativa di molte cose nella vita) per cui era l’unica maschera disponibile. Nell’ottantanove, i miei capelli spariscono sotto a un fazzoletto da contadina del Minho e indosso orecchini di filigrana; mi avevano rotto un uovo marcio sulla testa e il foulard mi proteggeva dal fetore. Nel millenovecentonovanta, compaio vestita da zingara e, l’anno seguente, devo aver deciso da sola di vestirmi da vampiro. Nel novantadue, ho incarnato uno spaventapasseri premonitore, sfruttando i miei capelli crespi come paglia naturale, sui quali era appoggiato un cappellino, anch’esso di paglia e sproporzionato rispetto ai capelli, perché gli uccelli vi si posassero – e perché continuare? È qui che il Carnevale, una festa che mi intristisce, si concluse definitivamente. Come sono stati soli i miei capelli in tutti questi anni!

Di questo periodo di sradicamento e abbandono sopravvive il ricordo di acconciature significative, in contrasto con quello che era stato in precedenza un completo oblio per i miei capelli, peraltro un oblio, deliberato o infantile, del fatto stesso di avere dei capelli – forse un male di famiglia, e non un male in sé, o un difetto. Lo capisco oggi, passando per gli appartamenti dei parenti a Oeiras, tra i capelli tinti o grigi di zie paterne, le fragili ceramiche a tema natalizio in piena primavera. Ritrovo gli oggetti della mia infanzia: gli stessi quadri appesi negli stessi posti casuali. Nessuno li ha raddrizzati in tutti questi anni, o almeno così sembra. Queste case sono un riflesso dei miei capelli, anche se visitarle è un viaggio alle Galapagos della natura umana, tale è la diversità dei temperamenti: l’austerità di alcuni e il laissez-faire di altri che si infiammano a vicenda, il talento culinario e la totale avversione per la cucina, l’arte del sonno nell’insonnia di altri, l’amore condiviso per gli animali domestici. Non è la vita di tutti i giorni dei miei capelli, ma l’oscillazione nel mio modo di prendermene cura – ora zelante, ora sgradevole, sempre contraddittoria – ciò che le case di famiglia mi mostrano, con i loro padroni, i loro cani, i loro gatti.

Nel duemilaundici, con malcelata amarezza, mi sono tagliata i capelli per dimenticarmi ancora un po’ di loro. Naturalmente, ho giustificato a me stessa questa dimenticanza in termini di mero senso pratico: lavarli e uscire, ecc. Quello che non posso fare, come ho ammesso più tardi a me stessa, è dimenticarmi di questi capelli senza dimenticarmi di me e proseguire dritta lasciandomi alle mie spalle come due persone che si perdono a una fiera. All’indomani di quel taglio, ha avuto inizio il desiderio di conoscere la storia dei miei capelli. Il motivo principale si sarebbe rivelato a poco a poco, dopo aver capito, senza sapere come spiegarmelo, che il luogo in cui ero nata, e dal quale sono cresciuta lontano, tornava a me come un luogo di interesse obliquo ma costante.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.